22/09/09

ECHINACEA


Echinacea Purpurea (L.) Moench.
Echinacea angustifolia DC


Fam. Asteraceae (Compositae)

Habitat
Originaria del Nord America coltivata come ornamentale e officinale.
Nei prati e nei boschi radi.

Identificazione
Pianta erbacea perenne, radice a rizoma dal quale si sviluppano, in primavera fusti floreali alti 60-90 cm
Foglie lanceolate.
Fiori riuniti in capolini di color malva (E. angustifolia), fiori rossi (E.purpurea). Fiorisce da maggio a novembre.
Frutti sono degli acheni di forme variabili da semplici ad arcuati ed alati, sono tutti rugosi e muniti di aculei nella parte dorsale.

Storia
Gli indiani indigeni del nord-america usavano l’Echinacea fresca ed essicata per cacciare gli insetti molesti, guarire le ferite, curare i morsi dei serpenti, nel trattamento delle infezioni e durante i periodi dove c’era maggior rischio di epidemie.
Un medico tedesco, Meyer la conobbe attraverso la tribù dei Pawnee e creò un farmaco che venne chiamato “purificatore sanguigno”.
Già all’inizio del ‘900 in Germania e negli USA molti medici usavano l’Echinacea.

Raccolta
Radice di Echinacea Purpurea talvolta associata alla radice di Echinacea angustifolia

Conservazione
Tutte le parti della pianta si essicano lontano dal sole disponendole in strati sottili e muovendole spesso, si conservano al buio in recipienti di vetro o porcellana.

Costituenti
Olio essenziale, alchilamidi (echinaceina), composti polifenolici, glicosidi flavonoidici, alcaloidi, poliine, sesquiterpeni, polisaccaridi immunostimolanti.

Proprietà
Uso interno:
Nel raffreddore, influenza, sinusite, mal di gola, otite, infezioni stafilococciche e infezioni delle vie urinarie come antivirale, antibatterico, antimicotico.
Stimola i globuli bianchi, in particolare i macrofagi, che aiutano a combattere le infezioni
Uso esterno:
Nelle ferite, ustioni, ulcere della pelle, punture d’insetti, morsicature e negli eczemi o allergie.

Modalità d'uso
Decotto, estratto liquido, tintura, capsule o compresse ma sembra che in forma liquida entri in circolo più rapidamente), pomate per uso esterno.

Decotto
Bolire 3 g in 100 ml. Tenere in infusione per 10 minuti. Bere una tazza pro dose, 2 o 3 volte al dì.

T.M. (Tintura madre)
Preparazione: Si raccolgono le radici nella fase di quiescenza della pianta e le parte aeree in giugno-luglio, si puliscono, frantumano ed immergono in una soluzione idroalcoolica di grado opportuno ad ottenere una gradazione finale di 60°; si fa macerare per tre settimane, quindi si spreme e si filtra.
Indicazioni
Uso interno:
- Come batteriostatico, virustatico nei confronti di diversi ceppi batterici e virali (herpes virus, influenza A e B) e Trichonomas direttamente su batteri e virus e indirettamente stimolando le difese immunitarie (macrofagi e linfociti B e T) e rallentando la velocità di penetrazione dei microrganismi nei tessuti (per inibizione dell’enzima jaluronidasi).
Uso esterno:
- Come riepitelizzante nelle ferite, contusioni, piaghe, acne, foruncoli, geloni, ustioni, ulcerazioni quando si rischia l'infezione batterica. La guarigione delle ferite viene accelerata.

Pomata 10%
Preparazione: Mescolare g. 10 di tintura con 90g di lanolina fino ad ottenere una pasta omogenea. Applicare sulla parte un velo sottile
e massaggiare delicatamente.
Uso esterno:
Nelle infiammazioni ed arrossamenti della pelle.

Bibliografia
- John Mickenna, Alternative agli antibiotici, Xenia Edizioni, 1997
- Rossi Massimo, Tinture Madri in fitoterapia, Studio Edizioni Prima Edizione, 1992
- Marzio Pedretti, L’Erborista Moderno – Erboristeria domani libri, 1973

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