29/04/11

Classe: GNETINE, Famiglia: EFEDRACEAE, EFEDRA

Classe: GNETINE
Divisione: Gimnosperme

Rappresentano gli esemplari più evoluti delle Gimnosperme, forme di passaggio fra le Gimnosperme e le Angiosperme.

Habitat:
Sabbie del Mediterraneo e plaghe temperate calde.

Vi appartengono le seguenti famiglie:

Famiglia: EFEDRACEAE o GNETACEAE
Efedra spp

Habitat:
Arene, luoghi sabbiosi e rocciosi delle coste, presente anche in Italia. L'Efedra nebrodensis vive sulle rupi, Ephedra distachya L. vive sulle spiagge sabbiose marine. La specie usata in farmacia è originaria della Cina: Ephedra sinica.

Ephedra distachya L. o Ephedra vulgaris Rich
nome comune: Uva marina

Habitat:
Vive nella zona costiera, nei luoghi rocciosi, raramente nell'interno. In Italia si trova vicino a Trento, a Visso nelle Marche e in Val d'Aosta.

Storia:
Il nome comune Uva marina deriva dalle pseudobacche rosse. Il nome latino distachya deriva da dis= due volte, e da stachys=spiga per la presenza di fiori maschili e fiori femminili separati.

Identificazione:
Piccolo arbusto perenne, dioico, con piccoli rami opposti e verticillati, alto da pochi cm fino a un metro, simile a una ginestra. Pianta rara, vive nei luoghi rocciosi e assolati lungo le coste del mediterraneo.
Fusto: sia eretto che prostrato, articolato, di colore verde pallido, rami glauchi, opposti, fascicolati, striati.
Foglie: ridotte a due piccole scaglie opposte, di 1,5-2 mm, che avvolgono il fusto in corrispondenza dei nodi, all'origine dei ramoscelli.
Fiori: maschili e femminili su piante diverse, verde-giallastri in amenti terminali, senza calice ne corolla.
Fiori maschili inseriti su un peduncolo breve, riuniti in coni ovoidali formati da numerose brattee, all'ascella delle quali è inserito il fiore di colore giallo con otto antere che producono il polline, in numero di uno-tre a livello dei nodi.
Fiori femminili riuniti in uno-tre coni ovali, su un picciolo lungo fino a 2 cm, inseriti ai nodi dei rametti superiori; ogni fiore è avvolto da una coppia di brattee ovali parzialmente saldate alla base.
Fiorisce da maggio a giugno.
Frutti: drupa rosso vino, sapore acidulo, aromatico, velenoso, contenente un seme ovale, nudo, marrone scuro.

Parti usate:
Rami (parti terminali), radici.

Raccolta:
Rami: da marzo a luglio in pezzi di 10-15 cm. Essicare all'ombra in luogo areato, riuniti in mazzetti. Si conservano in sacchetti di carta o tela.
Radici: autunno

Costituenti:
Aalcaloide: efedrina 1%, principio attivo con azione simile all'adrenalina, tannini, sali minerali, mucillagini.

Proprietà:
Simpaticomimetico, broncodilatatore con meccanismo nervoso e muscolare, stimolatore del centro del respiro, antistaminico (antiallergico), vasocostrittrice, vasodilatatore delle coronarie, stimolatore della secrezione ormonale.

Indicazioni:
- asma bronchiale, bronchiti, rinite (raffreddore), tosse, pertosse,
- allergie, febbre da fieno, congiuntivite primaverile, stati iperistaminici, orticaria, emicrania
- ipotensione, insufficienza circolatoria.

Modalità d'uso: Infuso, Decotto di radice, Tintura idroalcolica, Sciroppo al 5% di estratto fluido

Controindicazioni:
E' controindicata in caso di ipertensione, simpaticononie, cardiopatie, morbo di Basedow.
Utilizzare rimedi farmaceutici già pronti per evitare pericoli di intossicazione, infatti a dosi incontrollate può produrre effetti tossici.
USARE ESCLUSIVAMENTE SOLO DIETRO PARERE E SOTTO STRETTO CONTROLLO MEDICO.

Bibliografia:
Pedretti, L'Erborista Moderno, Erboristeria domani-Libri
Hoffman, The Holistic Erbal
Frate Indovino, Il nuovo Segreto della Salute, Edizioni Frate Indovino Perugia
Mearelli-Scrignani, Guida all'impiego terapeutico delle Tinture Madri, Gemmoderivati e Oligoelementi
Salute dalla terra, Idea Libri
Scoprire, riconoscere, usare le erbe, Fabbri Editori
Valnet, Fitoterapia, Cura delle malattie con le piante, Martello-Giunti Editore


Ephedra sinica
Nome comune italiano: efedrina
Nome comune inglese: Eyebright
Nome cinese: Ma Huang

Piccolo arbusto con fusto prostrato verde con ramoscelli molto sottili intersecantisi somigliante alla ginestra.

Storia:
Conosciuta dai cinesi già da qualche millenio e usata contro tutti i disturbi della respirazione e della circolazione. Conosciuta in Europa dopo aver importato la specie cinese.

Identificazione:

Foglie: piccole, squamose, all'origine dei ramoscelli.
Fiori: giallastri, generalmente raccolti alla sommità dei rami.
Frutti: bacche carnose di colore rosso vivo, spore acidulo, aromatico, contenenti un seme di forma ovale.

Parti usate:
Rami (parte alta), ma sopratutto bacche.

Raccolta:
Autunno, prima della gelata. Far seccare al sole.

Componenti:
Alcaloidi: efedrina, principio attivo con azione simile all'adrenalina, norefedrina, tannini, resine, saponine, flavonoidi, olio essenziale, vitamina C.

Proprietà:
Vasodilatatrice prima,vasocostrittrice poi, sedativo, spasmolitico, decongestionante, ipertensivo, antiallergico, midriatica, stimolante della circolazione.

Indicazioni:
- asma bronchiale, bronchiti, raffreddore, tosse, pertosse,
- allergie, febbre da fieno
- ipotensione,
- insufficienza circolatoria,
- enuresi notturna
- reumatismo.

Preparazioni: Infuso, Decotto, Tintura idroalcolica, Sciroppo al 5% di estratto fluido, Supposte.

Controindicazioni:

E' controindicata in caso di ipertensione, simpaticononie, cardiopatie, morbo di Basedow.
Utilizzare rimedi farmaceutici già pronti per evitare pericoli di intossicazione, infatti a dosi incontrollate può produrre effetti tossici.

USARE ESCLUSIVAMENTE SOLO DIETRO PARERE E SOTTO STRETTO CONTROLLO MEDICO.

Bibliografia:
Bianchini - Corbetta – Pistoia, Le piante della salute, Mondadori Editore
Hoffman, The Holistic Erbal
Frate Indovino, Il nuovo Segreto della Salute, Edizioni Frate Indovino Perugia

28/04/11

Classe: GINKGOINE, Specie GINKGO BILOBA

Classe: GINKGOINE
Divisione: Gimnosperme

Questa classe largamente diffusa nell'era secondaria (Mesozoica), oggi conosciuta allo stato fossile, ha ancora una sola specie  vivente.

Identificazione:
Alberi dal tronco ramificato.

Fusto: legno secondario senza trachee.

Foglie: a ventaglio con nervature divergenti, disposte a spirale.

Specie: Ginkgo biloba L.
sinonimo: Salisburia adiantifolia Smith
Nome comune: Ginkgo
Famiglia: Ginkgoaceae
Habitat
Originario dell'Asia Orientale (Cina e Giappone). Acclimatato in Italia soprattutto settentrionale, nei giardini e nei viali delle città. Coltivato a scopo ornamentale la pianta maschile, poco la femminile per la maleodorante maturazione dei frutti.


Storia, miti
Unica superstite oggi, reliquia vivente di forme estinte fossili.
E' albero sacro in Giappone dove viene coltivato da tempi remoti nei giardini dei templi.

Identificazione:
Albero maestoso, dioico (con piante maschili e femminili) alto fino a 30-40 m con chioma ampia a forma piramidale, acuminata.
Fusto: alto, a ramificazione monopodica.

Foglie: a ventaglio, lungamente picciolate, bilobate all'apice, cuneate alla base, verde pallido in primavera, gialle in autunno, glabre, provviste di nervature che si dividono più volte. Nascono da una brattea fogliare del fusto.

Fiori: Pianta con dimorfismo sessuale (fiori portati da alberi separati). Fiori maschili in amenti corti, con aspetto slanciato, femminili di un ovulo, ambedue crescono singoli dall'ascella fogliare.

Frutto: drupa gialla ad involucro carnoso (arillo), contenente un seme (nocciolo) amidaceo nudo. Sapore gradevole se freschi ma odore sgradevole a maturazione.

Parti usate
Foglie, frutti (nella medicina cinese)

Raccolta e Conservazione
In giugno-luglio.

Costituenti
Glicosidi flavonoidici, e biflavonoidici, proantocianidine, diterpeni e sesquiterpeni lattonici, acido ginkgolico e idossiginkgolico.

Proprietà
Foglie: stimolante della circolazione periferica e della microcircolaizone, vasodilatatore periferico, capillarotropo, antiinfiammatorio del sistema venoso, migliora la circolazione celebrale.
Frutti: usati nella medicina cinese nelle malattie asmatiche, bronchiali e polmonari

Indicazioni
Foglie:
- gambe pesanti, varici, ulcere varicose, fragilità capillare,
- emorroidi, prostatiti,
- aterosclerosi, vertigini, turbe della memoria negli anziani,

difficoltà a concentrarsi, mal di testa, demenza senile, tinnito, problemi di vista da cattiva circolazione
- congestione polmonare e bronchiale.
- pelli secche e disidratate.

Modalità d'uso

Infuso
3-5 g in 100 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 10 minuti. Bere due tazza al dì, lontano dai pasti per migliorare la circolazione periferica, uso esterno: per lavaggi per regolarizzare la secrezione sebacea e in caso di psoriasi.

Tintura madre
Macerare per 21 giorni in alcool a 65°. 30 gocce 2-3 volte al dì lontano dai pasti in poca acqua.
Indicazioni:
- vasculopatie: gambe pesanti, varici, ulcere varicose, fragilità capillare, emorroidi, prostatiti, aterosclerosi, vertigini, turbe della memoria negli anziani, protettivo del circolo cerebrale,
- spasmofilie bronchiali e gastrointestinali (anche di origine allergica)
- regolarizzante della secrezione sebacea di pelli secche, disidratate, senescenti.

Bibliografia
Mearelli-Scrignani, Guida all'impiego terapeutico delle Tinture Madri, Gemmoderivati e Oligoelementi, Edizioni Planta Medica
Nelle erbe la salute, A. Minardi e Figli
Pedretti, Come curarsi con le Erbe Medicinali, De Vecchi Editore
Rossi Massimo, Tinture Madri in fitoterapia, Studio Edizioni
Salute dalla terra, Idea Libri
Tierra, La salute con le erbe, Mondadori

Classe: CICADINE

Classe: CICADINE
Divisione: Gimnosperme

Sono le Fanerogame meno evolute, anello di congiunzione tra le Pteridofite e le Fanerogame. Hanno portamento simile alle Palme e alle Felci.

Habitat:
Piante coltivate a scopo ornamentale in giardini, parchi e sulle riviere.

Identificazione:
Pinte dioiche (individuo polliniferio ed individuo ovulifero distinti).

Vi appartengono:

Specie: Cycas revoluta (Sagù)


Pianta originaria del Giappone, simile ad una piccola palma. Coltivato in parchi e serre.

Identificazione:

Fusto: grosso e corto, legnoso, cilindrico, diritto, ricoperto dalle guaine e dalle cicatrici delle foglie cadute, portante alla sommità una rosetta di foglie.

Foglie: pennatosette coriacee di colore verde lucido, spinose all'apice.

(Foto tratta da: http://www.verdeblog.com/cycas-200808/)

Costituenti:
Il midollo del fusto è ricco di amido, sfruttato come farina alimentare.

Uso: coltivata come pianta ornamentale.

Notizie:
Segnalo questo interessante articolo del 13/7/2010 pubblicato sul sito dell'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Milano "Avvelenamenti da ingestione di Cycas revoluta" http://www.ordinevet.mi.it/index.php?newsid=419

GIMNOSPERME

Divisione: GIMNOSPERME


Questo gruppo di piante fa da anello di congiunzione tra le Pteridofite e le Angiosperme.

Identificazione

Piante di medie e grandi dimensioni

Fusto: legnoso, legno di tracheidi con punteggiature areolate ed assenza di fibre.

Foglie: ridotte per lo più ad aghi, coriacee, che durano diversi anni.

Fiori: unisessuali perlopiù monoici talvolta dioici (maschili separati dai femminili), con ovuli e polline nudi, cioè non racchiusi in un ovario o in antere, portati da foglie carpellari aperte ed a contatto con l'ambiente, riuniti in infiorescenze strobiliformi.

Impollinazione: anemofila. Fecondazione semplice, il polline non arriva su uno stimma, ma direttamente alla sommità (micropilo) dell'ovulo.

Semi: scoperti (senza frutto), ma solo apparecchi seminiferi.


Vi appartengono le seguenti CLASSI:

Cicadine
Ginkgoine
Conifere
Gnetine

17/04/11

ROSOLACCIO, PAPAVERO SELVATICO

PAPAVER RHOEAS L.
Nome italiano: Papavero
Nome inglese: Corn Poppy
Nome tedesco: Klatschmohn
Nome francese: Coquelicot
Famiglia: Papaveraceae

Habitat
Vive dalla pianura alle zone submontane nei prati, radure erbose, terreni incolti, scarpate, campi coltivati, viottoli di campagna. Fino a 1700 m.

Identificazione
Pianta erbacea annuale, alta da 25 a 80 cm.

Fusto: eretto, peloso con peli patenti (orizzontali), ramificato, ricco di latice biancastro.

Radice: radice a fittone provvista di radichette laterali, biancastra.

Foglie: pelose (peli morbidi), foglie basali a rosetta, lanceolate, pennato o bipennato-partite, irregolarmente incise, margine dentato (ogni dente termina con una setola), apice acuto, la base si restringe a formare un picciolo; foglie superiori accorciano il picciolo sino a diventare sessili.

Fiori: effimeri, rossi, con macchia porpora-nerastra alla base, solitari, su lunghi peduncoli che partono dall'apice del fusto e dall'ascella delle foglie; calice a 2 sepali che cadono alla fioritura, corolla a 4 grandi petali tondeggianti, numerosi stami nero-bluastri. Fiorisce da maggio a luglio, prima della fioritura i boccioli sono penduli.

Frutto: capsula ovoidale, glabra, con nella parte superiore una specie di coperchio a forma di disco ondulato che a maturità si apre con dei fori appena sotto il disco. Contiene numerosi semi bruno-nerastri.
Odore debole, nauseante; sapore acre.

Storia
Originario delle regioni mediterranee orientali (Turchia) è stata introdotta in Europa con le colture dei cereali. Se ne sono trovati fiori anche nelle tombe egizie. I Greci mangiavano le foglie giovani in insalata e fino al 1500 si mangiavano anche in Italia.Un tempo viveva nei campi coltivati a grano, l'uso dei diserbanti l'ha fatto scomparire.
In passati i fiori di papavero venivano usati dalle donne per colorare le labbra e le guance per la loro presenza di antociani che forniscono un colore rosso vino.

Parti usate
Petali.

Raccolta e Conservazione
all'epoca della fioritura, la mattina dopo che la rugiada è evaporata, evitando i fiori meno colorati, quelli più piccoli e quelli con capsula pelosa o ristretta alla sommità. Disporre in strati sottili, conservare all'asciutto.

Costituenti
alcaloidi (readina), antocianine, tannini, mucillagini.

Proprietà
antispasmodico, ipnotico, pettorale, tossifugo, sedativo, blando narcotico (favorisce il sonno), bechico (sedativo della tosse), sedativo delle pareti uterine, diaforetico (sudorifero), emolliente, colorante.

Indicazioni
angina,
infiammazioni delle palpebre (uso esterno),
bronchite, tosse stizzosa notturna, tosse spasmodica (pertosse, asma bronchiale),
nervosismo, insonnia (soprattutto dei bambini e degli anziani),
febbri eruttive,
dolori addominali,
dolori uterini
nevralgie facciali e degli arti,
rughe, pelle arrossata,
colorante.

Modalità d'uso

Infuso
2g in 100 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 10 minuti. Bere due tazza al dì, pomeriggio e sera prima di coricarsi. A bambini ed anziani somministrare a cucchiai durante il dì.
Fa parte della tisana dei "quattro fiori" (rosolaccio, malva, farfara, piè di gatto) e della tisana delle 7 erbe (rosolaccio, malva, farfara, piè di gatto, altea, tasso barbasso, viola mammola)

Tintura
20 g in 100 ml di alcool a 20°. Macerare per 5 giorni. Bere 2-4 ml 3 volte al dì lontano dai pasti in poca acqua.

Cataplasmi
nelle infiammazioni oculari.

ATTENZIONE: NON USARE LE CAPSULE E RISPETTARE LE DOSI, DOSI ECCESSIVE CAUSANO INTOSSICAZIONI CON NAUSEA E VOMITO.

NOTA:
Da non confondersi con il Papavero da Oppio, Papaver somniferum L, che contiene morfina e viene usata in campo medico, per la sua azione sul dolore ma è altamente tossica.
Del Papavero da oppio o sonnifero l'unica parte innocua sono i semi (neri, gialli, blu, bianchi), piccolissimi, commestibili usati in dolciaria e panetteria. Contengono un olio con proprietà emollienti e lenitive.

Bibliografia
Hoffmann David, Erbario olistico, Xenia
Leclerc Henri, Lineamenti di fitorerapia
Lonardoni-Lazzarini, Elementi di Erboristeria
Messegue, il mio erbario, Mondadori editore
Nelle erbe la salute (in herbis salus)
Palma Luigi, Fitoterapia essenziale, Palma Editore
Schaunenberg-Paris, Le piante medicinali, Newton Compton Editori
Nelle erbe la salute, A. Minardi e Figli
Scoprire, riconoscere, usarle le erbe, Fabbri Editore
Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione del Reader Digest
Valnet Jean, Fitoterapia, Cura delle malattie con le piante, Martello-Giunti Editore

MARGHERITINA

BELLIS PERENNIS L.

Nome italiano: Margheritina, Pratolina
Famiglia: Asteraceae ex Compositae

Habitat
Vive dalla pianura alla montagna nei prati, tappeti erbosi, terreni incolti, ai margini dei viottoli e delle strade. Resiste anche a basse temperature fiona a -17°. Fino a 2.400 m.

Identificazione
Pianta erbacea perenne, alta da 4 a 10 cm.
Fusto: sotterraneo.

Radice: rizoma da cui si originano numerose radichette.

Foglie: inserite sul rizoma a rosetta basale, picciolate (picciolo alato, quasi sempre di colore rosso), obovate, spatolate, con base cuneata e apice arrotondato, margine dentato verso l'apice, tomentose da giovani, quasi glabre da adulte, con una o tre nervature visibili sulla pagina inferiore.

Fiori: Gialli e bianco rosati, riuniti in capolini solitari, portati da peduncoli lunghi 10-20 cm, racchiusi da un involucro a brattee verdi pubescenti, lineari con apice ottuso disposte su due ranghi; gamopetali, fiori interni tubolosi gialli, contornati da ligule bianche, rosate sotto.
Fiorisce da marzo praticamente tutto l'anno. Durante la notte e nelle giornate nuvolose i capolini si chiudono e inclinano, di giorno, i capolini si dischiudono e seguono il corso del sole.

Frutto: piccolo achenio ovale secco, convesso lateralmente, sprovvisto di pappo, superficie pubescente.

Odore nullo; sapore dolciastro che diventa poi amaro.

Storia
Il suo nome dderiva da bellis = elegante, perennis = perenne, perchè fiorisce in tutto l'anno. Nota fin dal rinascimento.

Parti usate
foglie, fiori (tutto l'anno)

Raccolta e Conservazione
Fiori: all'inizio della fioritura, da marzo a giugno senza il picciolo.
Parte aerea: all'inizio della fioritura recidendola al colletto.
Essicare all'ombra in luogo aerato e conservare in recipipienti di vetro o porcellana.

Costituenti
saponine, olio essenziale, tannino, mucillagine, principio amaro, acidi organici (malico, tartarico, acetato, ossalico), resine.

Proprietà
antiinfiammatorio, depurativo, diuretico, espettorante, diaforetico (sudorifero), lassativo blando, rinfrescante, astringente sui capillari, tonico, vulnerario

Indicazioni
bronchite, tosse, mal di gola,
distorsione,
edema, fragilità capillare,
arteriosclerosi
ipertensione
affezioni epatiche, ittero,
macchie, foruncoli, piaghe,
idropisia,
irritazione della bocca e della gola
palpebre arrossate.

Modalità d'uso



Infuso
4g in 100 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 10 minuti.
Due tazze al dì come diuretico, depurativo, diaforetico e blandamente lassativo.
Decotto
5g in 100 ml di acqua bollente. Far bollire 5-10 minuti. Lasciar in infusione 10 minuti, filtrare.
Uso esterno: sciacqui, gargarismi, lavaggi, lavaggi oculari. Applicare compresse imbevute di

decotto in caso di contusioni, distorsioni e foruncoli.

Tintura madre
20 g in 100 ml di alcool a 70°. Macerare per 5 giorni. Bere 30 gocce 3 volte al dì lontano dai pasti in poca acqua.
Uso esterno: per applicazioni locali diluire in acqua 10 ml in 50 ml di acqua.
Proprietà
antiedematose, decongestionante, antinfiammatoria, analgesica dei piccoli traumi, cicatrizzante, antisettica, epitelizzante, antimicotica, antispasmodica, lassativa, espettorante.
Indicazioni
ecchimosi, edemi da trauma
distorsioni, lussazioni, stiramenti
piaghe, micosi
stipsi
reumatismi
bronchiti croniche, tosse secca
gotta

Enolito
2 manciate di pianta fresca, macerata in un litro di vino bianco, danno una bevanda ogni mattina, agisce contro i dolori di testa, la commozioni del cervello, l'idropisia, la renella, gli ingorghi viscerali.
Alimentare
Le foglie giovani possono essere messe nelle insalate.

Impiastri di foglie fresche
applicare interponendo una garza sulle ferite.
altri usi: per schiarire l'epidermide, detergerre le zone macerate dal sudore, decongestionare il viso e la zona attorno agli occhi.
Bibliografia
Fra Domenico Palombi, La medicina dei semplici
Mearelli, guida all'impiego terapeutico delle Tianture madri, gemmoderivati e oligoelementi.
Nelle erbe la salute (in herbis salus)
Palma Luigi, Fitoterapia essenziale, Palma Editore
Pedretti Marzio, L'Erborista Moderno, Erboristeria domani libri
Fra Domenico Palombi, La medicina dei semplici
Rossi Massimo, Tinture Madri in fitoterapia, Studio Edizioni
Schaunenberg-Paris, Le piante medicinali, Newton Compton Editori
Salute dalla terra, guida alle piante medicinali
Scoprire, riconoscere, usarle le erbe, Fabbri Editore
Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione del Reader Digest
Treben Maria, La salute dalla Farmacia del Signore

14/04/11

HOLLY - Fiore di Bach n. 15

Nome inglese: HOLLY
Nome latino: Ilex aquifolium L.
Nome italiano: Agrifoglio

Rimedio n. 15

"Per quelli che a volte sono assaliti da pensieri come la gelosia, l'invidia, la vendetta, il sospetto; per le varie forme di vessazione.
In loro stessi possono soffrire molto e spesso, senza che ci sia una causa reale alla loro infelicità." Hedward Bach

Questo fiore è indicato per le persone tormentate dai sentimenti come l'invidia, la gelosia, il sospetto nei confronti degli altri.
E' l'invidia nei confronti dei successi degli amici o colleghi che nasce quando si prova un senso di inferiorità.
E' la gelosia nei confronti della persona amata, marito o moglie, fratello o sorella, che nasce dalla paura di perdere l'oggetto del nostro amore.
E' il sospetto nei confronti degli altri, che nasce da un senso di sicurezza.

Questi sentimenti negativi rendono le persone infelici, irritabili, sospettose, suscettibili, permalose e incapaci di fidarsi degli altri.

L'uso di questo fiore potenzia i sentimenti positivi, fa sentire meglio con se stessi e aiuta ad accettarsi per ciò che si è senza sentire la necessità di confrontarsi sempre con gli altri.

Holly aiuta a sviluppare la generosità, tolleranza, la comprensione degli altri, e ad accettare l'imperfezione umana.

09/04/11

ORTICA

URTICA DIOICA L.
nome italiano: Orticone, ortica maschio
Nome inglese: Nettle
Nome francese: Ortie
Nome tedesco: Brennessel
Nome spagnolo Ortega

Famiglia: Urticaceae


Habitat
Presente in tutta Europa e in tutta Italia dal mare alle zone alpine nei suoli ricchi di sostanze azotate. Vicino alle case, lungo i viottoli, le siepi, nei boschi fino a 2.400.

Identificazione
Pianta erbacea perenne, alta da 50 a 150 cm. L'Urtica urens è alta 30-60 cm ed è annuale.

Fusto: eretto, semplice, a sezione quadrata, superficie con peli corti alternati a peli lunghi rigidi più urticanti.

Radice: rizoma strisciante e ramificato.

Foglie: opposte, picciolate, stipolate, ovali-oblunghe, con base a forma di cuore, margine dentato a denti arquati. Superficie fogliare, in particolare nervature delle foglie, e dei piccioli provvista di peli contenenti una sostanza urticante (0,1 mg sono sufficienti a produrre il prurito).
Le foglie della specie Urtica urens L. sono completamente ricoperte di peli urticanti ed occorre particolare cautela nella raccolta.

Fiori: verdi, minuscoli, riuniti in spighe, dioici portati da piante distinte, quelli maschili eretti, quelli femminili penduli, 4 sepali, 4 tepali che racchiudono i 4 stami nei fiori maschili e l'ovario nei fiori femminili; stimma a pennello. Le spighe sono inserite all'ascella delle foglie superiori. Fiorisce da giugno a ottobre. Nell'Urtica urens L. i fiori maschili e femminili sono sulle stesse piante.

Frutto: achenio ovoidale che si sviluppa dai fiori femminili provvisto di un ciuffo di peli all'apice, racciuso dai tepali persistenti. Un seme. Sapore astringente, acidulo.

Sapore: lievemente amaro

Storia
Anticamente si fustigavano le parti malate con le ortiche per stimolare reazioni benefiche in caso di reumatismi, assenza di mestruazioni, febbre tifoidea. Nell'Ottocento veniva usato per frenare le emorragiem amentare la secrezione lattea, diminuire la glicemia.

Parti usate
porzione aerea della pianta giovane, foglie (tutto l'anno); rizoma e radici, (autunno).

Raccolta e Conservazione
Da aprile a settembre tagliandola 10-15 cm sopra il terreno, proteggere le mani con guanti per evitare i peli urticanti. Essicare all'ombra in luogo aerato e conservare in sacchetti di carta o tela.

Costituenti
eteroside urticoside, acetilcolina, istamina, serotonina, acido formico e gallico, carotene, provitamina A e vitamina C, clorofilla, xantofilla, carotene, tannini, potassio, calcio, ferro, manganese, silicio, magnesio, glucochinine, secretina (stimolante delle ghiandole digestive dello stomaco, intestino, fegato, pancreas, cistifellea). Il liquido irritante dei peli contiene acido formico, acetilcolina e istamina.

Proprietà
antianemico, antidiabetico, astringente, depurativo, diuretico, dietetico, emostatico, vasocostrittore, galattogeno, antireumatico, antigottoso, revulsivo, antiinfiammatorie intestinali, antiinfettivo, antidiarroica, normalizzanti del cuoio cappelluto, tonico, urticante.

Indicazioni
afta, gengiviti, mughetto
anemia, stanchezza, esaurimento fisico,
capelli grassi, forfora, caduta dei capelli,
cure di primavera,
disturbi epatici, calcolosi biliare,
diabete,
metabolismo rallentato
enteriti acute e croniche, diarrea, flatuolenze
edema,
ferite, ulcerazioni, emorragie, epistassi,
enuresi infantile,
acidi urici, gotta,
prostata,
ritenzione idrica, calcolosi renale, cistite, nefrite
leucorrea, menopausa,
allattamento, gravidanza, mestruazioni irregolari,
acne, orticaria, eczema, psoriasi, punture insetti,
riniti allergiche, asma,
reumatismi, sciatica, artrite.

Modalità d'uso

Succo di foglie fresche
Bere 2-3 cucchiai 3 volte al dì nei disturbi intestinali, come emostatico.
Uso esterno: in impacchi e lozioni.

Infuso
5g in 100 ml di acqua. Un cucchiaio ogni tre ore
Una tazza al dì come depurativo, diuretico, antireumatico. Tre tazze al dì nelle emottisi, mestruazioni dolorose, enteriti.

Decotto
5g in 100 ml di acqua bollente. Far bollire 5-10 minuti. Lasciar in infusione 10 minuti, filtrare.
Bere tre tazze al dì come ricostituente, diuretico, depurativo, nei reumatismi.
Uso esterno: frizionare il cuoio capelluto grasso e con forfora, nelle puture d'insetto (anche in quelle d'ortica), nell'orticaria.

Tintura madre
20 g di radici di ortica in 100 ml di alcool a 70°. Macerare per 5 giorni. Bere 40 gocce 3 volte al dì lontano dai pasti in poca acqua.
Uso: uricemia, gotta, reumatismi, emorragie capillari, acne giovanile, diabete, ipogalattia, epistassi.

Bagni
200 g di ortica nel bagno
in caso di dolori reumatici o infiammazione del nervo sciatico.

Pediluvi
4 cucchiai da tavola di radici e 4 cucchiai di ortica foglie. Lasciar macerare una notte in 5 litri di acqua. Quindi portare da ebollizione. Non filtrare. Lasciare in immersione i piedi per 20 minuti, nei reumatismi, mestruazioni dolorose, orticaria, disfunzioni del flusso sanguigno.

Shampoo
3 cucchiai di Ortica fresca o essicatta in 1 litro di acqua fredda, portare ad ebollizione. Lasciar riposare per 5 minuti. Filtrare fare l'ultimo risciacquo.

Alimentare
Le foglie giovani possono essere messe nelle minestre o cotte e consumate come verdura.
Ottime in frittata.
Puo anche essere fatta seccare e ridotta in polvere, quindi aggiunta agli ingredienti di base nella pasta e negli gnocchi.

Tessile
Le fibre tessute forniscono una speciale tela verde praticamente indistruttibile.

Note
Una piccola quantità di sostanza urticante è sufficiente a causare una intensa sensazione di bruciore. La ferita prodotta dal pelo urticante brucia, arrossa e prude, per lenire il prurito è efficace il succo dell'acetosa ma anche lo stesso decotto di ortica. Una breve cottura neutralizza l'effetto urticante delle foglie.


Bibliografia
Messeguè, il mio erbario
Mearelli, guida all'impiego terapeutico delle Tianture madri, gemmoderivati e oligoelementi.
Pedretti Marzio, L'Erborista Moderno, Erboristeria domani libri
Fra Domenico Palombi, La medicina dei semplici
Rossi Massimo, Tinture Madri in fitoterapia, Studio Edizioni
Schaunenberg-Paris, Le piante medicinali, Newton Compton Editori
Salute dalla terra, guida alle piante medicinali
Scoprire, riconoscere, usarle le erbe, Fabbri Editore
Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione del Reader Digest
Tierra Michael, La salute con le erbe, Mondadori
Treben Maria, La salute dalla Farmacia del Signore
Valnet Jean, Fitoterapia, cura delle malattie con le piante

04/04/11

VERVAIN - Fiore di Bach n. 31

Nome inglese: VERVAIN
Nome latino: Verbena officinalis L.
Nome italiano: Verbena comune
Rimedio n. 31

"Per quelli che hanno principii e idee preconcette che fermamente credono giuste e che cambiano ben raramente.
Desiderano molto convertire tutti quelli che li circondano alle loro vedute sulla vita.
Sono molto forti e hanno molto coraggio quando sono convinti delle cose che vorrebbero insegnare.
Ammalati, essi continuano a lottare a lungo dove numerosi altri avrebbero cessato la loro attività". E. Bach

Questo fiore è indicato per le persone iperattive, irrequiete, locuaci, che hanno convinzioni forti e cercano di convertire gli altri alle loro idee. Si tratta di persone entusiaste che si buttano a capofitto nelle imprese in cui credono (lavoro, sport, studi ecc.) e quando sposano una causa combattono fino a consumare tutta la propria energia.
Rischiano di essere invadenti, impulsivi e rigidi nel loro pensiero, nervosi e violenti nel voler imporre agli altri le loro idee, incapaci di accettare, sentendosi unici portatori di verità, che un'altro possa avere un'altre idee.
Adatto a quei genitori che vogliono imporre ai loro figli una scuola o uno sport o un particolare abbigliamento, ritenendo di sapere qual'è la cosa giusta per il figlio, senza domandarsi cosa veramente il figlio pensa e desidera. Adatto ai bambini irrequieti, sempre in movimento.

L'uso di Vervain rafforza la fiducia nelle proprie opinioni e restituisce la calma e serenità necessaria a realizzare i propri  progetti.
Questo aumenterà il carisma e l'autorevolezza della persona nei confronti degli altri che, potendo giudicare dai fatti anzichè dalle parole il pensiero e la capacità di tenere fede ai propri ideali del tipo Vervain si appassioneranno alle sue idee.

ACIDI ORGANICI

ACIDI ORGANICI

Composti che contengono nella molecola uno o più gruppi carbossilici. Formula generale:

A seconda del numero di carbossili(-COOH) contenuti nella molecola si definiscono:
bicarbossilici
- tricarbossilici
queste due tipologie sono le più fabbricate dalle piante perchè rappresentano dei composti intermedi del ciclo di Krebs.

A seconda del numero di ossidrili (- OH) contenuti nella molecola sono:
saturi
- insaturi (acido fumarico)

Si trovano in :
- frutta, soprattutto immatura infatti diminuiscono con la maturazione

- foglie
- calici fiorali
- radici
- germogli
La loro presenza conferisce alle parti della pianta che li contengono un sapore aspro, brusco, acido.

Acidi organici e le loro proprietà:
- acido citrico (frutti di pomodoro, limone, ribes, albicocca, lampone, fragola, calice fiorale del Carcadè): antifermentativo.
- acido malico (frutti di arancia, ciliegia, uva, mela cotogna, pomodoro, radice di carota)
- acido fumarico (radice di carota, fusto del Girasole)
- acido succinico (radice di carota, foglie di Gelso, germogli di erba medica)
- acido aconitico (canna da zucchero, pomodoro)
I suddetti acidi organici intervengono nel ciclo di Krebs (fonte energetica del metabolismo cellulare) stimolando l'aumento della respirazione cellulare, molto importante negli stati degenerativi e nella senescenza.
- acido tartarico (frutti della Vite, del Tamarindo e della Cassia): rinfrescante, dissetante, lassativo blando e diuretico.

- acido ossalico, presente nei vegetali sotto forma di ossalato di K (Acetosella, 700mg per 100g, Datteri secchi 285mg per 100g, Rabarbaro foglie 270mg per 100g, Spinacio 250mg per 100g): rinfrescante, espettorante, emmenagogo da 0,1 fino ad 1 grammo al dì al massimo, con dosi superiori diventa tossico provocando diarrea ed emorragia fino a diventare letale provocando avvelenamento per dosi superiori a 5g.

BORSA DI PASTORE

CAPSELLA BURSA-PASTORIS (L.) MEDIC.
Borsa pastore, erba ciocca, erba di Giuda

Famiglia: Cruciferae (Brassicaceae)

Habitat
Diffusa in tutto il mondo meno che nelle regioni aride. In Italia quasi infestante nei prati, nelle coltivazioni, nei giardini, ai margini dei viottoli, lungo i vecchi muri, tra ruderi e macerie nei fossi e nelle scarpate. Vive dalla regione Mediterranea alle Alpi fino a 3.000 m.

Identificazione
Pianta erbacea annuale, alta da 30 a 50 cm, fusto eretto, fiorifero, che continua a crescere anche durante la fioritura, 

Radice: affusolata.

Foglie: basali pennatifide, riunite in rosetta con picciolo corto, aderenti al suolo, quelle caulinari a forma di freccua, sessili amplessicauli, colore verde-grigiastre

Fiori: bianchi, molto piccoli, con quattro sepali verdi e quattro petali, inseriti su racemi, senza foglie, si allungano durante la fioritura, presenti tutto l'anno anche dopo la maturazione dei frutti , odore quasi nullo.

Frutti: siliquetta a base cuneata ed apice incavato.
La pianta può produrre fino a 40.000 semi.

Storia
La pianta prende il nome dalla forma dei frutti che ricordano la borsa del pastore e derivano dal latino capsella (=piccolo cofano). Si racconta che un pastore che utilizzava questa pianta per curare le sue pecore riusci ad arrestare una emoraggia uterina di una giovane donna facendole bere un cucchiaio di succo fresco della pianta ogni ora.
Nota fin dall'antichità fu largamente usata nel Medioevo quando veniva chiamata sanguinaria per le sue proprietà emostatiche.

Parti usate
pianta intera (parte aerea), fresca o essicata.

Raccolta e Conservazione
Preferibilmente da giugno ad agosto al tempo della fioritura. Essicare all'ombra a 40-45°
Non deve essere conservata per più di un anno.

Costituenti
Alcaloide  (Burserina) tannino, potassio, acido malico, acetico, citrico, fumarico, tiramina, colina, acetilcolina, olio essenziale solforato, flavonoide (diosmina, rutoside).

Proprietà
astringente, emostatiche (per stimolazione della produzione di piastrine), toniche, meterostatiche, ipotensive.

Indicazioni
emorragie degli organi interni, epistassi, mestruazioni abbondanti e dolorose (dismenorree), metrorragie della pubertà o della menopausa, emorragie da fibromatosi uterina, regolatore del flusso mestruale, emorroidi sanguinanti, ferite sanguinanti, gengive sanguinanti.

Modalità d'uso

Infuso
Mettere due manciate di pianta fresca o una di pianta secca per litro d'acqua. Lasciare in infusione 1 ora e 1/2. Bere da 4 a 5 tazze al dì in caso di mestruazioni troppo abbondanti.

Decotto
5 g in 100 ml di acqua bollente. Bollire e tenere in infusione per 10'. Bere un cucchiaio, ogni ora, massimo 5 cucchiai durante nel periodo del mestruo abbondante e doloroso, oppure una tazza pro dose, 3 volte al dì tra i pasti per regolarizzare le mestruazioni per otto-dieci giorni prima della data prevista.
In caso di epistassi, inzuppare un batuffolo di cotone e metterlo nel naso.

Tintura
20 g in 100 ml di alcool a 70°. Macerare per 8 giorni. Bere 20-40 gocce 3 volte al dì lontano dai pasti.
Nelle emorragie nasali (epistassi) e degli organi interni, nell'irregolarità mestruale, ipertensione, emorroidi sanguinanti, epistassi, emorragie interne, sanguinamento post-partum.
Enolito
Macerare per 8 giorni 15g in 100 ml di vino bianco. Bere due-tre bicchierini al giorno.

Cataplasma
Mettere in un setaccio, due manciate di Borsa del pastore e tenerle sopra il vapore acqueo. Inserire le erbe così ottenute fra due pezze e poggiarle sulla parte.
Mettere sul ventre per le mestruzioni dolorose, sulle ferite sull'emorroidi

Estratto fluido

Avvertenze: sconsigliata nei soggetti ipotesi.

Bibliografia
Brigo Bruno, Fitoterapia e gemmoterapia nella pratica clinica, La Grafica Briantea, terza edizione, 1988
Leclerc Henry, Lineamenti di fitoterapia
Messeguè, il mio erbario
Mearelli, guida all'impiego terapeutico delle Tianture madri, gemmoderivati e oligoelementi.
Pedretti Marzio, L'Erborista Moderno, Erboristeria domani libri
Fra Domenico Palombi, La medicina dei semplici
Schaunenberg-Paris, Le piante medicinali, Newton Compton Editori
Salute dalla terra, guida alle piante medicinali
Scoprire, riconoscere, usarle le erbe, Fabbri Editore
Treben Maria, La salute dalla Farmacia del Signore
Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione dal Reader's Digest