22/11/10

TARASSACO

Taraxacum officinale Weber
Famiglia: Asteraceae ex Compositae

nomi comuni: Dente di Leone, Piscialetto, Cicoria selvatica, Cicoria matta, Soffione, Ingrassaporci, bambagia.

Nomi stranieri:
Inglese: Dandeloin, Lion's Tooth, Taraxacum, Blowball
Habitat:
Diffuso in tutt'Italia, dalla pianura alla zona alpina fino a 3.000 metri, spontanea in prati, pascoli, ai margini delle strade e nei luoghi incolti.

Identificazione
Pianta erabacea perenne: dal portamento eretto alta da 5 a 50 cm,
Fusti aerei: partono dalla rosetta basale di foglie, cavi e lattiginosi con all'apice un capolino circondato da più serie di brattee.

Radice
Radice a fittone grossa 5-20 mm, lunga 20-25 cm, cilindrica, spesso divisa in 2-3 grosse ramificazioni, nella parte superiore mostra numerose cicatrici semicircolari che ricordano il luogo di inserzione delle foglie degli anni precedenti, bruno-nerastra poco ramificata, biancastra al taglio, latice bianco.

Foglie
A rosetta basale, lanceolate, lunghe 10-30 cm, folte, glabre, lunghe, variamente incise o roncinate.

Fiori
Capolini solitari all'estremità di scapi eretti di colore giallo vivo o aranciati, ligulati, a forma di grande capolino su un lungo peduncolo radicale, liscio e cavo, involucro su 2 ranghi, quello inferiore a calicetto.
Fioritura da marzo a novembre.

Frutti
Achenio grigio-blu, ovoidale, un poco spinoso alla sommità, munito di un pappo che gli conferisce il tipico aspetto di palla piumosa.
Odore: erbaceo.

Sapore: amaro.

Storia
Nel XV secolo Boeck ne esalta il suo potere diuretico e nel XVI secolo in Germania un farmacista tedesco (Tabernaemontanus) le conferisce virtù vulnerarie. Nel XX secolo ne vengono riconosciute le proprietà. La fitoterapia odierna ha valorizzato le proprietà di questa pianta al punto di coniare il termine di tarassacoterapia.



Droga
Foglie, radice, succo.

Raccolta e Conservazione
La radice si raccoglie in autunno (da settembre a ottobre) o in febbraio prima che la pianta riprenda lo stadio vegetativo. Tagliare la radice per il lungo oppure a dischi, essiccare all'aria o in forno.
Si conserva in sacchetti di tela o di carta.

Costituenti
Un alcaloide (taraxina), un principio amaro (taraxicina), sali minerali, carotenoidi, fitosteroli, colina,  olio essenziale, inulina, tannini, glucidi, flavonoidi, enzimi, aminoacidi, glicerina, sali minerali, provitamina A, vitamine B e C.

Proprietà

amaro, eupeptico
aperitivo,
depurativo,
diuretico,
lassativo,
stomachico,
colagogo-coleretico,
ipocolesterolemizzante,
tonico,
antinfiammatorio,
antinfettivo.

Modalità d'uso

Infuso al 3%
Una o due tazzine al dì.

Decotto al 5-10%
Mettere 5-15 g in 100 ml di acqua. Bollire 5 minuti e lasciare in infusione 15 minuti. Bere una tazza pro dose 2/3 volte al dì prima dei pasti.

Tintura al 20%
Mettere 20 g in 100 ml di alcool a 75°. Macerare 21 giorni, spremere e filtrare. Bere 20-40 gocce, 2-4 volte al dì prima dei pasti.

Tintura vinosa 10%
Macerare 10 g in 100 ml di vino rosso. Bere un bicchierino 3 volte ai dì ai pasti.

Succo di pianta fresca
Come digestivo, diuretico, depurativo, bere 2 o 3 cucchiai da tavola al dì.

Alimentazione
Si usano le foglie in insalata.
Le radici vengono tostate e usate come surrogato del caffè.

Uso esterno
La linfa cura le verruche, i  porri e i calli.
Cataplasmi di foglie e fiori tritati contro ulcere e malattie della pelle.
Mani e pediluvi in caso di artritismo e ronzio alle orecchie: una manciata di pianta intera fresca per litro d'acqua

Indicazioni

- dispepsia,
- atonia gastrica e intestinale,
- astenia,
- anoressia,
- aerofagia,
- meteorismo,
- cefalea post-prandiale
- cellulite,
- obesità,
- diabete,
- ipercolesterolemia,
- insufficienza epatica,
- gotta,
- epatopatie,
- colecistopatie,
- itterizia,
- litiasi biliare,
- stipsi,
- artritismo,
- reumatismi,
- connettiviti
- stipsi,
- emorroidi,
- acne, foruncoli
- dermatosi associati a dismetabolia,
- eczemi,
- porri, calli e verruche.

Controindicazioni
La droga fresca può provocare serie irritazioni intestinali in soggetti debilitati o con infiammazione del tubo gastroenterico. Occlusione delle vie biliari, in caso di calcoli biliari utilizzare solo su indicazione medica.

Bibliografia


- Brigo Bruno, Fitoterapia e gemmoterapia nella pratica clinica, La Grafica Briantea, terza edizione, 1988
- Proserpio Gianni, Codex vegetabilis, Studio Edizioni 
- Erbe e fiori, Fabbri Editori
- Hoffman David, Erbario olistico, Xenia edizioni
- Lodi Giuseppe, Piante Officinali italiane; Edagricole
- Mearelli Fausto, Scrignani Marcello, Guida all'impiego terapeutico delle Tinture Madri Gemmoderivati e Oligoelementi, Edizioni Planta Medica
- Messeguè, Il mio erbario, Mondadori editore
- Palma Luigi, Fitoterapia essenziale
- Pedretti Marzio, L’erborista Moderno; Erboristeria Domani Libri
- Rossi Massimo, Tinture Madri in fitoterapia, Studio Edizioni Prima Edizione, 1992
- Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione dal Reader's Digest

GOMME e MUCILLAGINI

Gomme

Sono miscele di polisaccaridi eterogenei formanti sospensioni colloidali, viscose e adesive se poste in acqua calda.
Si tratta di essudati di organi vegetali da cui scolano naturalmente oppure in seguito a incisioni fatte ai tessuti.
Hanno azione emolliente-protettiva nelle irritazioni delle mucose gastro-intestinali, sono lassativi meccanici, vengono utilizzate per emulsionare farmaci (pillole, compresse, pastiglie).
Sono prodotte da alcune Fabaceae o Papilionaceae (Acacia senegal, Astragalo gummifer).

Mucillagini

Sono miscele di polisaccaridi eterogenei formanti soluzioni colloidali viscose ma non adesive, se poste in acqua.
Hanno proprietà antiinfiammatoria, sedativa della tosse causata da irritazione delle mucose delle vie respiratorie, emollienti protettive sulle mucose del tratto gastro-enterico, dell'apparato digerente; lassativa meccanica, vulneraria, antiulcera, emostatica.
Presenti nelle Malvaceae (malva), Linaceae (lino), Plantaginaceae (piantagine), Laminariaceae (laminaria), Gigartinaceae, Parmeliacea (lichene islandico).

17/11/10

FOGLIA

La foglia è un organo fondamentale delle piante, generalmente a forma di lamina e di colore verde.
La gemma è l'origine di un germoglio; è costituita da un fusto dotato di foglie allo stato embrionale che può essere o no protetto da scaglie.
La gemma terminale è situata alla sommità del fusto, il germoglio o l'infioresenza, che si produrrà a primavera, allungherà il fusto.
La gemma ascellare è collocata sull'angolo superiore del picciolo, dove si unisce al fusto, ovvero all'ascella della foglia e a primavera costituirà il ramo fogliare ascellare o si trasformerà in embrione di bocciolo fiorale o di infiorescena.

FUNZIONI DELLA FOGLIA

  1. Assorbire l'acqua,
  2. assorbire anidride carbonica CO2
  3. emettere ossigeno O2
  4. eliminare l'eccesso d'acqua con la traspirazione
  5. formare le sostanze nutritive (captando mediante i pigmenti verdi della clorofilla le radiazioni rosse dello spettro solare e accumulando l'energia per la sintesi degli idrati di carbonio, delle proteine e dei lipidi. I principi attivi sono sovente fabbricati dalla foglia. Le altre parti verdi della pianta (giovani fusti, guaine, stipole, brattee, partecipano a queste funzioni in misura minore).


STRUTTURA DELLA FOGLIA
Nella foglia si distinguono:
  1. guaina
  2. picciolo
  3. stipole
  4. nervature
  5. vasi e tubi cribrosi
  6. lembo
  7. lamina

se la lamina è assente FILLODIO
se la foglia è senza picciolo FOGLIA SESSILE
se la foglia è senza lamina e picciolo SQUAMA
SEZIONE DI UNA LAMINA FOGLIARE, DORSO VENTRALE (DICOTILEDONI)
  1. epidermide della faccia inferiore
  2. stomi
  3. mesofillo:
    1. tessuto lacunoso
    2. cellule collettrici
  4. tessuto a palizzata
  5. epidermide
  6. peli




SEZIONE DI UNA FOGLIA ISOLATERALE, CON DUE FACCE UGUALI (MONOCOTILEDONI)
  1. epidermide superiore
  2. tessuto a palizzata
  3. tessuto lacunoso
  4. epidermide inferiore




  
ELEMENTI PER IL RICONOSCIMENTO DI UNA FOGLIA
in base alla:
    1. disposizione delle foglie sul ramo (fillotassi)
      1. una sola foglia al nodo
      2. due o più foglie al nodo (verticillo)
      3. foglie opposte o decussate
      4. trimeri
      5. tetrameri
      6. distiche
      7. tristiche
      8. spirale generatrice


    2. presenza e forma delle stipole
      1. stipole membranacee
      2. stipole scariose
      3. stipole fogliacee
      4. stipole spinescenti
      5. ocrea (fascianti)
      6. foglie sostituite dalle stipole ridotte a semplici viticci





    3. presenza e forma del picciolo
      1. cilindrico
      2. depresso
      3. picciolo alato
      4. picciolo a fasci riuniti (sezione)
      5. picciolo a fasci separati (sezione)
      6. picciolo a fascio unico (sezione)
      7. guaina piccola o grande









    4. forma e consistenza della lamina
    1. reniforme
    2. peltata
    3. flessibile
    4. coriacea
    5. liscia
    6. bollosa
    7. ondulata
    8. orbicolare
    9. obovata
    10. ellittica
    11. oblunga
    12. lanceolata
    13. spatolata
    14. ensiforme
    15. lineare
    16. capillare
    17. aghiforme
    18. acuta
    19. acuminata
    20. ottusa
    21. smarginata
    22. tronca
    23. cuncata
    24. cordata
    25. astata
    26. sagittata


    5. nervatura
      1. parallelinervia (monocotiledoni)
      2. retinervia (dicotiledoni)
      3. penninervia
      4. palminervia






    6. margine e suddivisione della foglia
      1. intero
      2. dentato
      3. seghettato
      4. crenato
      5. doppiamente crenato o seghettato
      6. inciso
      7. lobato
      8. roncinata








    7. presenza di peli e di papille sulla foglia

      1. glabra
      2. pubescente
      3. papillosa (vellutata)
      4. tomentosa
      5. sericea
      6. lanosa
      7. irsuta
      8. ispida
      9. ghiandolosa
      10. spinosa










    8. foglie profondamente incise
      1. pennatofida
      2. palmatopartita

    9. foglie che hanno l'incisione fino alla nervatura centrale
      1. pennatosetta 
      2. palmatosetta

    10. foglie composte
      1. paripennata
      2. imparipennata
      3. bipennata 



     

    ETEROSIDI o GLICOSIDI

    Sono sostanze derivate dalla combinazione del gruppo riducente di uno zucchero (detto glicoside) ed il gruppo funzionale di una molecola zuccherina (detta aglicone o genina) che formano glicoside per eliminazione di una molecola di acqua .

                                             ETEROSIDE = GLICONE + AGLICONE

    Gli eterosidi sono generalmente solubili in alcool a 70-80° mentre il loro grado di solubilità in acqua è molto vario, sono sempre insolubili nell'etere anidro, nell'etere di petrolio e nel benzene.

    Si  dividono in:

    ETEROSIDI SALICILICI
    Hanno azione antipiretica, antiinfiammatoria, antireumatica, diuretica e sudorifera.
    Sono diffusi nelle Salicaceae (Salice bianco , Ericaceae, Betulaceae (Betulla bianca), Rosaceae (Olmaria).

    ETEROSIDI IDROCHINONICI
    Hanno azione antisettica del tratto uro-genitale.
    Sono diffusi nelle Ericaceae (Uva Orsina, Mirtillo rosso e Mirtillo nero, Corbezzolo), sono presenti nel  rosmarino selvatico.

    ETEROSIDI CARDIOTONICI
    Influenzano l'attività cardiaca.
    Sono diffusi nelle Scrofulariaceae (Digitale), Ranuncolaceae (Elleboro), Liliaceae (Convallaria), Apocinaceae, Celastraceae.

    SAPONOSIDI o SAPONINE
    Sono dotati di forte azione tensioattiva, consentono la solubilizzazione, almeno parziale di grassi in acqua. Dotati di potere emolitico.
    Diffusi tra le Cariofillaceae (Saponaria), Ippocastanaceae (Ippocastano), Araliaceae (Edera), Poligonaceae (Poligala), Violaceae (Viola), Scrofulariaceae (Tasso Barbasso), Papilionaceae (Liquirizia).
    In generale tutti i saponosidi sono solubili in alcool a 80° che rappresenta il solvente preferenziale per la loro estrazione. Le saponine triterpeniche sono generalmente solubili in acqua.

    ETEROSIDI CIANOGENETICI
    Sono sedativi del centro bulbare respiratorio, antigastralgico, antispasmodico, antiemetico e per uso esterno nelle forme pruriginose della cute. L'azione viene esercitata con liberazione di acido cianidrico, altamente tossico ed in grado di inibire l'attività enzimatica dei citocromi della catena respiratoria mitocondriale.
    Sono diffusi nelle Rosaceae (Lauroceraso, Mandorlo amaro, semi di albicocco, pesco e ciliegio), Linaceae (Semi di lino), Passifloraceae, Caprifogliaceae (Sambuco).

    ETEROSIDI CUMARINICI o CUMARINE
    Hanno azione molto variabile a seconda del tipo, alcune aumentano la resistenza e diminuiscono la permeabilità dei capillari sanguigni, altre (furocumarine) sono fotosensibilizzanti e sono vasodilatatorie.
    Sono diffuse tra le Apiaceae (Pastinaca, Amni visnaga) e le Poaceae Papilionaceae (Meliloto),  Rubiaceae (Asperula).

    ETEROSIDI ANTRACHINONICI
    Hanno azione lassativa o purgante a seconda della quantità che ne viene assunta, sono irritanti della mucosa intestinale.
    Sono presenti nelle Aloaceae (Aloe), Ramnaceae (Frangola, Spincervino, Cascara sagrada), Poligonaceae (Rabarbaro cinese e Rabarbaro alpino).

    ETEROSIDI FLAVONOIDICI
    Hanno azione antispasmodica, diuretica, aumentano la resistenza dei capillari sanguigni.
    Si trovano nelle Rutaceae (Limone, Ruta), Rosaceae (Biancospino), Mirtaceae (Eucalipto), Equisetaceae (Equiseto), Poligonaceae.

    ETEROSIDI ANTOCIANICI
    Aumentano la velocità di rigenerazione del pigmento fotosensibile della retina, diminuiscono la permeabilità delle pareti dei microvasi particolarmente funzionali nelle angiopatie dei diabetici.
    Si trovano quasi ovunque ed in particolare ne sono ricchi il Mirtillo nero, il Mirtillo rosso, il Karcadè, la Malva, il Lampone, l'epicarpo del frutto della melanzana, la buccia delle mele, pere, ciliege, bietola rossa

    ETEROSIDI IRIDOIDI
    Hanno azione antiinfiammatoria e analgesica.
    Sono presenti nelle Verbenaceae, Menyantaceae, Hamamelidaceae, Ericaceae, Scrophulariaceae (Tasso barbasso), Grossulariaceae, Pyrolaceae, Plantaginaceae (Piantaggine), Lamiaceae, Pedaliaceae (Artiglio del diavolo).


    ETEROSIDI SOLFORATI
    Hanno azione stomachica, diuretica, espettoranti, antibiotici.
    Sono diffusi tra le Brassicaceae (Senape bianca, Senape nera, Ravanello, Rafano nero, Crescione, coclearia), Tropeolaceae (Nasturzio o Cappucina)

    Vorrei essere un fiore

    Vorrei essere un fiore,
    per distendere i miei petali al sole e assaporare il suo calore.

    Vorrei essere un fiore,
    per sentire le gocce di rugiada del mattino scivolare sui miei petali.

    Vorrei essere un fiore,
    per chiudermi nell'intimità della sera in attesa del nuovo giorno.

    Vorrei essere un fiore,
    per sentire il peso leggero di una farfalla che aspira il mio nettare.

    Vorrei essere un fiore,
    per essere accarezzato dal pelo di un gatto di passaggio.

    Vorrei essere un fiore,
    per lasciare nell'aria un profumo leggero ma intenso.

    Vorrei essere un fiore,
    per rallegrare la vista coi miei colori.

    Vorrei essere un fiore,
    nel vaso di un balcone o nel giardino di una casa per sentire l'affetto di chi si prende cura di me.

    Ho passato il tempo a chiedermi perché sono venuta al mondo
    dimenticandomi che il mondo era attorno a me e mi chiedeva di esistere,
    semplicemente esistere,
    proprio come un fiore.

    E.L.R.