27/11/11

AGRIMONIA

AGRIMONIA EUPATORIA L.
Nome italiano: Agrimonia comune, eupatoria, erba vettonica
Nome inglese: agrimony, liverwort
Nome tedesco: kleiner odermennig
Nome francese: aigremoine eupatoire
Famiglia: Rosaceae
Ordine: Rosales

Habitat
Diffusa in tutta Europa settentrionale escluse le regoni artiche. Comune in Italia dalla zona mediterranea alla montagna, lungo le scarpate, nei fossi, al margine dei boschi, nei pascoli, vicino airuderi, fino a 1.000 m
predilige terreni argillosi e soleggiati.

Identificazione
Pianta perenne, alta da 30 cm a 80 cm.
Fusto: eretto, semplice, cilindrico, solcato, vellutato.
Radice: rizoma strisciante, contorto e pieno di radichette.
Foglie: lunghe fino a 10 cm, con la pagina superiore verde e la pagina inferiore grigiastra e tomentosa, con alla base due foglioline dette stipole inguainanti il fusto. Pennatosette con 5-9 foglioline ovali con margine dentellato. Quelle sul fusto alterne, più rade e quelle basali disposte a rosetta.
Fiori: Racemo terminale composto da numerosi fiori gialli, piccoli, corolla con 5 petali, 10-20 stami, 2 stili, calice composto da 5 sepali saldati, uncinati.
Fioritura da giugno a settembre.
Frutto: formato da 1 o 2 acheni conici, racchiusi nel calice i cui uncini permettono la disseminazione a cura degli animali al cui restano attaccati.
Odore poco aromatico; sapore amaro, agro.

Storia e miti
Il nome potrebbe derivare da agros=campo e monias=selvatico per la sua predilizione per questo tipo di habitat, oppure da argemone=albugine della cornea dell'occhio con riferimento alle proprietà oftalmologiche della pianta e Eupatoria potrebbe derivare da Mitridate Eupator, Re del Ponto, che nel I secolo a.C. la usava come antidoto dei veleni.
Pianta nota già al tempo degli gizi, anticamente veniva somministrata come antidoto al veleno dei serpenti e contro le malattie del fegato, i disturbi della vista e la perdita della memoria.

Parti usate
Sommità fiorite, foglie.

Raccolta e Conservazione
Durante la fioritura da maggio a settembre, tagliando il fusto qualche centimetro dal colletto. Essicare all'ombra a temperature non superiori a 40 gradi, appese in mazzetti in luogo areato. Conservare in vasi di vetro in luogo asciutto e fresco.

Costituenti
Tannino, olio essenziale, gomma, fitosterine, eupatorina, amari glicosidici, acido urosolico, acido nicotinico, acido silicico, cumarine, flaonoidi, polisaccaridi, ferro vitamine B, C e K.

Proprietà
Astringente, amaro-tonico, antinfiammatorio, anticatarrale, antidiarroico, antiartritico, antireumatico, coleretico, colagogo, depurativo, diuretico, antiallergico, vulnerario, cicatrizzante, antipruriginoso, decongestionante, antiemorragico, antivirale.

Indicazioni
- anemia, ferite, perdite ematiche, piaghe, screpolature,
- dermatiti, foruncolosi, orticaria (di origine allergica),
- oftalmie, congiuntiviti,
- angine, afte,  infiammazione della mucosa della cavità orale, ulcerazioni del palato e della lingua,
- raucedine, voce, mal di gola e laringiti,
- diabete, obesità,
- coliche renali, dolori ai reni,
- contusioni, distorsioni,
- reumatismi, lombaggini
- incontinenza urinaria, cistite,
- insufficienza epatica (come stimolante del flusso biliare),
- diarrea infantile, catarri intestinali, infiammazioni intestinali,
- indigestioni,
- emicrania.

Modalita d'uso

Polpa della pianta fresca
Schiacciate e applicate sulla zona interponendo una garza, in impacchi contro le oftalmie e l'orticaria.

Infuso
2-3g in 100 ml di acqua. Bere due-cinque tazze al dì.
Nell'insufficienza epatica e nei catarri intestinali, nelle indigestioni.
Decotto
10 g in 100 ml di acqua bollente. 3-5 tazze al giorno
Uso esterno
- sciacqui e gargarismi nel mal di gola, nella faringite e nelle raucedini,
- applicazioni in compresse, in caso di: contusioni e distorsioni, ferite, ulcere varicose, dermatiti
- pediluvi come defatiganti.

Decotto con vino rosso
200 g in di pianta secca in un litro di vino rosso. Far bollire 5 minuti e lasciare in infusione per un'ora.
Uso esterno: per lavare ulcere varicose e piaghe che ritardano a cicatrizzare a causa della presenza di funghi.
Tintura 20%
20g in 100 ml di alcool a 20°. Macerare per 5 giorni. Bere 2-3 cucchiai al dì diluiti in acqua.

Tintura madre
20 g in 100 ml di alcool a 60°. 50 gocce 3 volte al dì dopo i pasti.
Proprietà
- eupeptiche, ipoglicemizzanti, coleretiche e colagoghe,
- decongestionante e antinfiammatorie del cavo oro-faringeo,
- diuretiche, uricosuriche,
- antistaminiche, antipruriginose,
- antispastiche, astringenti,
- antidiarroiche, anti-infettive intestinali
- toniche dello sfintere vescicale

Indicazioni
- insufficienza epatica, colecistopatie, colelitiasi
- diarrea, enteriti catarrali, nelle trighomoniasi vaginali
- incontinenza urinaria
- reumatismo, congiuntiviti
- orticaria,
- afta, stomatiti, tonsilliti

Bibliografia
Da Legnano, Le Piante Medicinali, Edizioni Mediterranee Roma
Hoffman David, Erbario olistico, Xenia
Izzo Simone, Fitopratica, Giunti
Leclerc Henri, Lineamenti di fitoterapia
Mearelli, guida all'impiego terapeutico delle Tianture madri, gemmoderivati e oligoelementi
Messegue Maurice, Il mio erbario, Oscar Mondadori
Nelle erbe la salute (in herbis salus)
Padre Emilio Ratti, fiori ed erbe benedite il Signore
Pedretti, Come curarsi con le Erbe Medicinali, De Vecchi editori
Rossi Massimo, Tinture Madri in fitoterapia, Studio Edizioni
Salute dalla terra, Guida alle piante medicinali, idea Libri
Schaunenberg-Paris, Le piante medicinali, Newton Compton Editori
Scoprire, riconoscere, usarle le erbe, Fabbri Editore
Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione del Reader Digest
Tierra Michael, la salute con le erbe, Oscar Mondadori
Treben Maria, La salute dalla Farmacia del Signore

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