08/05/11

AGRIFOGLIO

ILEX AQUIFOLIUM L.
Nome italiano: Agrifoglio, Pungitopo maggiore, Leccio spinoso
Nome inglese: Common Holly
Nome francese: Houx
Nome tedesco: Gemeine stechpalme
Nome spagnolo: Acebo

Famiglia: Aquifogliaceae
Ordine: Celastrales


Habitat
Vive nelle regioni montane e submontane, in Europa ed Asia Occidentale, in Italia è più diffuso al centro e al nord, fino a 1400m raramente arriva ai 2000 m perchè i grandi freddi lo danneggiano. Usato come pianta ornamentale nei giardini e nei parchi perchè legato alla sua tradizione natalizia.
Predilige terreni ricchi di humus, umidi (sottoboschi). Convive con faggi e querce. Tollera male la luce


Identificazione
Arbusto o piccolo albero con chioma piramidale o cilindrica, alto da 1 a 3 m, in condizioni ambientali favorevoli può arrivare a 10-20 m. Cresce lentamente, può vivere fino a 300 anni.


Fusto:
eretto, molto ramificato, con corteccia grigiastra o verde-bruno scura, liscia, glabra, più verde e lievemente pubescente sui rami più giovani, legno duro.


Foglie:
sempreverdi, verde scuro sopra, verde pallido sotto, lucenti, cerose, coriacee, glabre, margine ondulato, sinuoso, dentato, spinoso, (6-8 spine per lato molto pungenti) alterne, brevemente picciolate, picciolo coperro da peli fitti e brevissimi, senza stipole, persistenti per un anno intero, quelle superiori e di esemplari adulti, piane, ovali, intere, con la sola spina terminale. Le foglie non si rinnovano tutte contemporaneamente.

Fiori:
piccoli, bianchi o rosa riuniti in corimbi all'ascella delle foglie, subsessili, di 4 (raramente 5 fiori), unisessuali, i maschili con antere, i femminili con ovario. Fiorisce da maggio a giugno. La stessa pianta può cambiare sesso da un anno all'altro.

Frutti:
bacche di colore rosso vivo, sferiche (drupe), di consistenza carnosa e forma globulosa, mature da settembre a marzo, contenenti 4-5 noccioli triangolari, contenenti a loro volta un seme ciascuno. Odore nullo, sapore amaro, la loro ingestione determina disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea) talvota mortali per gli esseri umani rappresentano il nutrimento invernale per tordi e merli che sono insensibili alla loro tossicità.

Storia e Miti
Nelle credenze popolari era considerato un arbusto benefico temuto dalle streghe e dagli spiriti maligni, veniva appeso nelle case e nelle stalle per tenere lontano sortilegi e malattie. Assieme al vischio si regala per augurare un felice anno nuovo.
I popoli germanici decoravano le case con rami provvisti di bacche, durante l'inverno per onorare gli spiriti della foresta.
Paracelso prescriveva il decotto di foglie per la cura dell'artrite. Alla fine del XVII fu ritenuto uno tra i migliori febbrifughi.

Parti usate
foglie, corteccia,
frutto (in farmacia).

Raccolta e Conservazione
Foglie: di un anno, non quelle nuove, in primavera prima della fioritura. Essicare all'ombra.
Conservare in sacchetti di carta o di tela.
Corteccia: tutto l'anno, praticando due incisioni anulari congiunte da una longitudinale e facendo leva con un coltello.
Essicare al sole.
Conservare in sacchetti di carta o di tela.

Costituenti
Foglie: tannini, glucosio, ilicina, acido caffetannico (simile alla caffeina), gomma, clorofilla, pectina.
Corteccia: tannini, una sostanza amara, ilicina (glucoside)
Proprietà
Foglie: antispasmodiche, emollienti, febbrifughe, tossifughe, antireumatiche, antiartritiche, toniche, stomachiche.
Corteccia: febbrifughe, epatoprotettrici, anti-epilettiche.
Radice: diuretica.
Frutto: purgante energico usato in farmacia a dosi controllate per la sua alta tossicità.


Indicazioni
bronchite,
diarrea, disturbi epatici e di stomaco,
artrite, reumatismo,
febbre,
epilessia.

Modalità d'uso
Infuso di polvere di foglie
2g in 100 ml di acqua bollente. Lasciare in infusione 10', filtrare. Bere 2-3 tazzine al dì come tonico, anti-stress.
Decotto di foglie
3g in 100 ml di acqua bollente. Far bollire 5 minuti. Lasciar in infusione 10 minuti, filtrare. Bere due-tre tazze al dì in caso di febbre e reumatismi.

Decotto di corteccia3g in 100 ml di acqua bollente. Far bollire 5 minuti. Lasciar in infusione 10 minuti, filtrare. Bere due-tre tazze al dì in caso di febbre.

Tintura di foglie
20 g in 100 ml di alcool a 70°. Macerare per 10 giorni. Bere 20-30 gocce 2 volte al dì, lontano dai pasti in poca acqua. Per febbre e reumatismi.

Tintura vinosa di corteccia
5 g in 100 ml di vino rosso. Macerare per 10 giorni. Bere due bicchierini al giorno.

Tintura vinosa di foglie
Tritare e macerare le foglie in alcool etilico, allungare con vino bianco. Per febbri intermittenti.

Gemmoderivato
Ottenuto per macerazione dei giovani getti in soluzione idrogliceroalcolica all 1DH.
25-30 gtt 2-3 volte al dì.
Proprietà: regolatore del sistema nervoso, stimolante delle surrenali e della funzionalità renale.
Indicazioni:
insufficienza renale,
insufficienza surrenalica, stress, astenia nervosa,
irritazione dell'uretra con scolo di natura prostatica,
coliche gastroenteriche, diarrea mucosa,
iperplasia fibrocistica della mammella,
epilessia,
postumi di febbri intermittenti e malaria,
congiuntivite,
acufeni, tinnitus, ipoacusia e sordità da timanosclerosi,
reumatismi e gotta.

Bibliografia
Leclerc Henri, Lineamenti di fitoterapia
Lodi Giuseppe, Piante officinali italiane
Mearelli, guida all'impiego terapeutico delle Tianture madri, gemmoderivati e oligoelementi.
Nelle erbe la salute (in herbis salus)
Palma Luigi, Fitoterapia essenziale, Palma Editore
Pedretti Marzio, Come curarsi con le Erbe Medicinali
Piterà Fernando, Compendio di gemmoterapia clinica, De Ferrari EditoreSalute dalla terra, guida alle piante medicinali
Scoprire, riconoscere, usarle le erbe, Fabbri Editore
Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione del Reader Digest
Valnet Jean, Fitoterapia, cura delle malattie con le piante

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