Cosa si deve mettere in una tisana:
- due o tre droghe che costituiscono i rimedi di base e che contengono i principi attivi specifici per il trattamento della affezione che si intende alleviare;
- una droga che contiene sostanze medicamentose capaci di rinforzare, per sinergia, l’azione farmacodinamica del rimedio di base;
- una o più droghe (come Menta, Anice, Liquirizia) che servono a migliorare il sapore e l’odore della miscela.
- 5-8 piante medicinali in parti più o meno uguali.
Il rapporto droga/solvente (acqua) varia dal 3 al 5%. Se ne beve una tazza, 2-3 volte al giorno.
Le tisane possono essere conservate solo per brevi periodi perché costituiscono un ottimo terreno di coltura per muffe e batteri.
Le tisane possono presentare variazioni nella concentrazione dei principi attivi sia per la variabilità della qualità della droga impiegata che per una scorretta preparazione della stessa.
Bibliografia
Marzio Pedretti, Chimica e farmacologia delle piante medicinali, Edagricole
Marzio Pedretti, L'Erborista moderno, Erboristeria domani libri
I. Testoni, G. Vincenzi Fare le tisane, La casa verde
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