12/02/11

IPPOCASTANO

Aesclulus hippocastanum L.
Hippocastanum vulgare Gaertner

Castanea equina Ger.

Fam. Hippocastanaceae


Nome comune italiano: Castagno d'india, castagna equina, castagna amara
Nome inglese: Common Horse, Horse Chestnut, Red Chestnut
Nome francese: Marronier commun, Marronier d'Inde
Nome tedesco Rosskastanie
Nome spagnolo: Castano de India

Habitat
Originario della Penisola Balcanica, fu introdotto in Europa nel XVI importandolo dall'Asia Maggiore (da qui il nome Castagno d'India, apprezzato dai giardinieri viene coltivato in parchi e giardini per la fitta ombra che procura la sua folta chioma.
Vive in pianura o in collina fino a 800 m di altezza.
Ama la luce, predilige il clima mite ed i terreni soffici e fertili.
Molto delicata nella sua giovinezza una volta matura sopporta bene anche il freddo e l'inquinamento urbano, soffre la mancanza d'acqua e secca facilmente, può vivere fino a 200-250 anni.

Identificazione
Albero mediamente alto da 10 a 30 metri con tronco corto ed eretto la cui circonferenza può raggiungere i tre metri. Ha chioma folta, larga e regolare.

Rami fitti, arcuati verso l'alto con le estremità che volgono verso il basso.

Corteccia grigio scuro o bruno-rossastra, ruvida e squamosa in piccole placche irregolari.

Foglie decidue, opposte, lungamente picciolate (fino a 20 cm), grandi, palmate composte da 5-7 foglioline dentate, ineguali. Sono di colore verde vivo in primavera ma diventano verde scuro nella parte superiore e verde giallastro in quella inferiore in estate e arancio-scarlatto in autunno. Cadendo lasciano cicatrici a forma di ferro di cavallo sui rami.

Fiori maschili o ermafroditi, profumati, bianchi macchiati di giallo e rosso, grandi 2 cm, disposti in grappoli composti a forma di cono rivolto verso l'alto a primavera, calice a 5 denti ineguali, corolla con 5 petali ineguali, margine ondulato con 7 stami e uno stilo sporgente, ovario a 3 logge.
Fioritura: aprile-maggio dopo il 15° anno di età.

Frutto grande 3-5 cm, a forma di capsula tondeggiante con guscio spinoso che si apre in 3 valve, contenente 2-3 semi (castagne dal sapore amaro) di colore bruno-rossiccio esternamente e bianco-giallastri internamente.
Fruttifica in settembre-ottobre.

Gemme
Grandi, appuntite, viscose, resinose di colore ruggine.

Storia, Miti, Leggende
Il nome popolare di castagna equina deriva dalla traduzione del nome della specie Hippocastanum. I Turchi davano le Castagne d'India macinate ai cavalli bolsi affetti da difficoltà respiratorie.

Parti usate Semi (castagne) con tegumento, gemme, corteccia.

Raccolta Semi: in autunno (settembre-ottobre) a maturazione completa, si tagliano in due parti e si essicano al sole o in stufa a 55°.
Corteccia dei rami:
in primavera (marzo) da rami giovani (2-3 anni), si taglia in pezzi lunghi 3-5 cm e si essica al sole.

Conservazione In sacchetti di carta o tela.




Costituenti
Semi: tannini catechici, saponine (escina), glucosidi cumarinici, flavonoidi, allantoina, triterpeni, amido, acido ascorbico, Vit. K, Vit. del gruppo B.
Corteccia: tannini, allantoina, glucosidi cumarinici (esculetina, esculina).

Proprietà
antiemorragico, antiedemigeno, antiinfiammatorio, anticellulite, antiflogistico, antiessudativo, vulneraria, febbrifuga, astringente, decongestionante prostatico, fluidificante del sangue, vaso protettore-capillarotropo, vasoprotvaso-tonico, vaso-costrittore, spasmolitico.

Indicazioni
Affezioni varicose: emorroidi, flebiti, varici, varicocele, prostatiti, trombo-flebiti, couperose.

Forme d’uso

Polpa di semi (Castagne), sapore amaro.Uso esterno:
Impacchi applicati sulle emorroidi.
Come sgrassante dei capelli in associazione con l'Edera.
Una manciata di farina in infusione nell'acqua del bagno come astringente, rinfrescante sulle pelli arrassote.
Altri usi:
Dal loro amido si estrae un olio da illuminazione e un alcol.
Come alimento per maiali, capre e talvolta pesci.
Dopo una lavorazione particolare che elimina il forte sapore amaro si produce una fecola nutriente e molto gradevole.
Per eliminare i lombrichi dai vasi delle pianten si usa la farina mescolata all'acqua.

Decotto- Far bollire 5 g di corteccia in 100 ml di acqua per 15'. Tenere in infusione 10'. Bere una tazza pro-dose , 2-3 volte al dì.
- Far bollire 6 g di semi in 100 ml di acqua per 15'. Tenere in infusione 10'. Fare impacchi della durata di 15' con compresse imbevute di decotto senza frizionare.
Indicazioni emorroidi, couperose, gonfiori alle estremità degli arti.

EnolitoMacerare per 10 giorni 8 g di corteccia in 100 ml di vino bianco. Bere un bicchiere pro-dose, 2-3 volte al dì.

Tintura MadreSi macinano i semi con il tegumento e si mettono a macerare in una soluzione idroalcolica la cui titolo finale deve essere 60°-65°. Lasciare a macero tre settimane quindi filtrare.
20-30 gtt 3 volte al dì, in poca acqua lontano dai pasti.

Proprietà: aumenta il tono dei vasi venosi e dei capillari, facilita la circolazione a livello della vena porta e riduce la congestione venosa a livello pelvico con particolare riguardo al plesso emorroidario.

Indicazioni:
- stasi pelvica:
- prostata, varicocele,
- affezioni uterine come dismenorrea e menometrorragie,
- emorroidi aggravate da calore e sedentarietà e miglirate da freddo e movimento.
- stasi venosa:
- varici
- ulcere varicose
- fragilità capillare
- diminuzione del tono venoso degli arti inferiori
- stasi portale epatica,
- geloni o eritema pernio, acrocianosi
- edemi anche da traumatismi

Macerato GlicerinatoOttenuto macerando le gemme fresche primaverili in soluzione idrogliceroalcolica 1 DH.40-50 gocce 3 volte al dì, in poca acqua.

Indicazioni:oltre quelle già viste per la tintura madre aggiunge
- algie a livello sacro-iliaca
- faringo-laringiti secche e grattanti
- enfisema
- reumatismi

Pomata Agitare 20 g di alcoolaturo e 80 g di vasellina fino ad ottenere una pasta fluida ed applicare sulle parti interessate.
Indicazioni: Emorroidi, Fragilità capillare, Couperose

Estratto fluido semi10-15 gtt pro-dose 2-3 volte al dì.

ControindicazioniL'escina contenuta nell'ippocastano ha un effetto irritante sulla pelle e sulle mucose compreso quelle gastro-intestinali perciò i prepartati vanno assunti a stomaco pieno e non si devono superare i dosaggi.

Bibliografia- Brigo Bruno, Fitoterapia e gemmoterapia nella pratica clinica
- Mearelli Fausto e Scrignani Marcello, Guida all’impiego terapeutico delle Tinture Madri, Gemmoderivati e Oligoelementi; Edizioni Planta Medica
- Pedretti Marzio, L’erborista Moderno; Erboristeria Domani Libri
- Piterà Fernando, Compendio di Gemmoterapia clinica; De Ferrari Editore
- Proserpio Gianni, Codex vegetabilis, Sinerga; Studio Edizioni
- Salute dalla terra, guida alle piante medicinali; Idea Libri
- Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione del Reader’s Digest
- Scoprire, riconoscere, usare le erbe; Fabbri Editori

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