13/02/11

PIANTAGGINE

Plantago major L. (Piantaggine maggiore)
Plantago lanceolata L. (Piantaggine femmina, Lingua d'oca)
Plantago media L. (Piantaggine intermedia, Petacciola pelosa)

Famiglia: Plantaginaceae

Habitat
Diffusa in Europa, Asia, Africa Settentrionale, Etiopia. In Italia è comune e abbondante in luoghi erbosi dal mare lungo le spiagge alle montagne, nei prati asciutti, lungo i viottoli, in pascoli scoscesi, in terreni aridi e campi coltivati fino a 2000 m.



Identificazione
Erba perenne, acaule, alta da 10 a 60 cm. Ci sono specie perenni;
Caratteristiche comuni ai tre tipi di piantaggine:

Foglie nervate alla base.
Fiori in spiga, fioritura da aprile a novembre. Stelo florale sporgente sopra le foglie. Odore assente.
Radice: rizoma


Caratteristiche specifiche di ciascun tipo:

Plantago Major

Foglie ovali, lunghe 5-12 cm, larghe 3-8 cm, spesse con piccioli lunghi e stretti, disposte a rosetta, con margine ondulato e 2-3 grandi denti per lato alla base.

Scapo florale eretto o ascendente lungo 20-30 cm, senza spigoli con una spiga sottile, cilindrica, talvolta interrotta in basso, a brattee verdi, glabre o quasi, stami biancastri.
Alcuni esemplari arrivano a un metro di altezza.

Frutto: pisside contenente numerosi semi.


Plantago Lanceolata

Foglie lanceolate, gracili più o meno erette con picciolo più o meno lungo e largo scavato superiormente, rossiccio e lanoso alla base e poi verde, con pochi peli o glabro che si allarga gradatamente nella lamina fogliare lanceolata lunga da 15 a 25 cm e larga 3,5 cm, carnosa con 3-7 grossi nervi longitudinali ma solitamente 5 che partono divisi già nel picciolo. Inodore e di sapore aspro e salato.

Scapi florali alti da 20 a 40 cm, con cinquie spigoli evidenti, terminano in una spiga, generalmente cilindrica, lunga in media da 2 a 4 cm, grossa circa un cm, compattissima con bratte brune. Calice a 4 lobi, corolla a 4 lobi, piccoli, di colore rossiccio o bruno chiaro. Stami 4, con antere bianco-gialle.

Frutto, pisside a 2 logge con un solo seme per ciascuna di colore grigio rossiccio, lungo 2 mm stretto, scavato a mo di barchetta. E' la specie più usata in erboristeria.



Plantago media

Foglie ovali, con piccioli corti, lamina pelosa, ellittica, appiattita sul terreno, lunga fino a 12 cm, larga 6 cm, margine dentato, disposte a rosetta.
Scapo florale senza spigoli, alto fino a mezzo metro culminante in una spiga lunga 5-10 cm, inclinata prima della fioritura, con fiori bianchi o bianco rosei e filamenti degli stami rossicci.
Storia, Miti, Leggende
Il nome della pianta deriva dal latino "pianta del piede" per la forma delle foglie che in qualche specie cresce rasoterra assomigliando a un'impronta.
Gli antichi raccontavano che le donnole si rotolavano fra le foglie di piantaggine prima di iniziare la lotta con le vipere per immunizzarsi.
Usata in Europa Orientale è meno usata in Italia.

In America Latina è un rimedio popolare usato contro il cancro.


Parti utilizzate
Succo fresco, pianta intera, foglie, radici, semi maturi in tempo asciutto. La pianta va essicata rapidamente al sole o in forno tiepido per evitare l'annerimento.

Raccolta
Pianta intera in primavera alla fioritura, radici tutto l'anno, foglie in estate.

Costituenti:
Mucillagini, tannini, sali minerali, glucidi, flavonoidi, alcaloidi.

Proprietà
Astringente, antiinfiammatorie, cicatrizzante, depurativo, diuretico, emolliente, espettorante, bechica, risolvente.

Indicazioni
Uso interno:
Bronchiti croniche, faringite, laringite, nefriti, diarrea, dissenteria, perdite bianche, emottisi, metrorragie, astenia.
Uso esterno:
Tagli, piaghe, ulcere, dermatosi, punture di insetti, congiuntiviti, nevralgie dentarie, perdite bianche.

Forme d'uso

Foglie fresche schiacciate
Nella medicazione di ulcere alle gambe, morsicature di vipera (Lapierre), punture di insetti (zanzare, api, vespe).

Infuso di foglie
Mettere 10 g per 100 g di acqua bollente, lasciare in infusione 15', Filtrare e bere da 2 a 4 tazze al dì
Uso esterno: per gargarismi, sciacqui, irrigazioni vaginali e lavaggi oculari.

Alimentazione
Giovani foglie fresche in insalata.

Decotto di semi
10 g per litro d'acqua
come diuretico e depurativo.

Tintura madre
Uso interno: 30-40 gtt 2-3 volte al dì lontano dai pasti.
Uso esterno
Diluire 50 gtt in mezzo bicchiere d'acqua tiepida per sciacqui e gargarismi nelle affezioni del cavo orale.
Diluire 1:50 in acqua sterile per cataplasmi nelle affezioni oculari.
Come:
- Astringente del tratto faringeo,
- antiinfiammatoria, e analgesica del cavo orale,
- bechica,
- antibatterica,
- antibronchiale,
- antistaminica

Indicazioni
- paradontosi,
- ascessi gengivali,
- pulpiti,
- congiuntiviti,
- faringiti,
- tonsilliti,
- tosse,
- bronchiti,
- allergie,
- punture d'insetti
Note:
I semi della Plantago psyllium e della Plantago ovata sono ricchi di mucillagine ed hanno la capacità di aumentare il loro volume di circa 25 volte formando un ammasso gelatinoso con effetto lassativo e disinfiammante e si usano nei prodotti dimagranti.
Controindicazioni
Il polline delle piantaggine è uno degli agenti di pollinosi più diffuso.


Bibliografia
Erbe, Fabbri editore
Lodi Giuseppe, Piante Officinali Italiane, edagricole
Mearelli - Scrignani, Guida all'impiego terapeutico delle tinture madri, gemmoderivati e oligoelementi
Proserpio Gianni, Il Nuovo Codex vegetabilis, Sinerga
Salute dalla terra, Guida alle piante medicinali
Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione dal Reader's Digest
Valnet Jean, Fitoterapia, Cura delle malattie con le piante.

Nessun commento:

Posta un commento