18/03/11

ROVO

Rubus fructicosus L.
rovo, moro selvatico, spino
Inglese: Bramble, European blackberry
Francese: Murier des haies
Tedesci: Brombeere

Famiglia: Rosaceae

Habitat
Vive al margine dei boschi, nelle siepi, lungo le strade di montagna, tra i muri e i ruderi, nei terreni incolti dove cresce spontaneamente fino a soffocare tutto è una pianta invadente di difficile estirpazione è disseminata dagli uccelli. Si sviluppa sui terreni acidi poveri, argillosi, sabbiosi, umidi, assolati, ombrosi. Diffuso in tutto il territorio italiano, nella zona mediterranea dal piano alla montagna fino a 1100 m. Ne esistono numerose specie e ibridi.

Identificazione
Arbusto selvatico, perenne, cespuglioso alto fino a 5 metri, generalmente 0,5-2 metri.

Fusti angolosi, legnosi alla base, muniti di spine diritte o quasi falciformi, arcuati, prostrati o rampicanti, che si seccano dopo la fioritura.

Foglie pennate composte da 3-5 foglioline palmate, arrotondate, irregolarmente seghettate, da 1,5 fino a 6 cm. con superficie superiore verde scuro, coriacea e glabra, e quella inferiore, bianca. Piccioli piani , glabri e provvisti di aculei.

Fiori bianchi, sfumati di rosa, disposti in grappoli terminali, inodori. Calice di 5 sepali ovali acuminati con 5 petali vellutati, color roseo. Numerosi stami bianchi o rossi. Fioritura da maggio a settembre.

Frutti verdi che a maturazione diventano nero-bluastri o rosso brunastri, selvatici, eduli, more selvatiche formate da numerose drupe tondeggianti coronate da uno stilo e sistemate su un ricettacolo carnoso alla cui base si trova il calice persistente con orlo biancastro. Odore lieve, sapore zuccherino e astringente. Fruttifica da fine agosto a ottobre.

Propagazione per margotta.

Storia, miti, leggende
Nella tradizione cristiana medioevale la Vergine era simboleggiata col roveto ardente che manifesta la presenza divina.
Plinio consigliava le foglie ed i teneri germogli contro i malanni della bocca le ulcerazioni oculari, le emorraggie vaginali e intestinali. Dioscoride prescriveva foglie, fiori e radici come astringenti per intestino e utero e per rinforzare le gengive e curare le ulcerazioni e le piaghe.

Parti usate:
- foglie e gemme

Raccolta
Gemme in primavera, foglie da luglio a settembre, frutti a maturazione.

Costituenti
Foglie: tannini, resine, inosite, pectina e zucchero, acidi organici (lattico, ossalico, malico, succinico).
Frutti: acidi organici (caffecico, citrico, lattico), zuccheri (glucosio, levulosio, saccarosio dal 4 al 7%), protidi, pectine, gomma, cellulosa, grasso, manganese, tannino, antociani acido pantotenico, vitamine A, B1, B2, C.

Proprietà delle foglie e delle gemme: astringenti, ipoglicemizzanti, diuretiche, emostatiche

Indicazioni
- diarrea,
- emorroidi,
- leucorree (perdite bianche),
- metrorragie,
- calcoli renali,
- oliguria
- emottisi
- diabete senile.

Uso esterno:
- faringiti, gengiviti, stomatiti, nevralgie dentarie, piaghe.
Frutti:
- anti-scorbutici,
- rinfrescanti,
- diuretici.


Preparazioni
Infuso di foglie:
5 g in 100 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 15'. Bere una tazza 3 volte al dì nelle diarree.

Decotto di foglie:
20 g in mezzo litro d'acqua. Bollire 2 minuti, lasciare in infusione 10'. Bere una tazza 3 volte al dì.
Uso esterno: come lozione astringente per il viso, per gargarismi e sciacqui nelle affezioni della bocca,

Nota: Filtrare accuratamente le preparazioni.


Gemmoderivato
Ottenuto dalla macerazione glicerica alla 1DH di giovani getti di Rovo.
30 gocce, 2-3 volte al dì, lontano dai pasti.
Indicazioni
- Bronchite cronica
- Reumatismo degenerativo cronico,
- artrosi articolare,
- Osteoartrosi,
- Osteoporosi senile dolorosa,
- Ipertensione arteriosa ed arteriosclerosi,
- Diabete senile, (ipoglicemizzante e ipotensivo),
- Fibroma uterino
 
Gemme macerate al sole
Raccolte in primavera e poste in un barattolo esposto al sole, lasciano colare un succo sciropposo.
Usare come impiastro cicatrizzante sulle piaghe. 

Sciroppo dei frutti colti prima della maturazione, verdi o rossi
come astringenti, nelle diarre dei bambini

Frutti maturi crudi, in confetture o in sciroppi
sono dissetanti, diuretiche, combattono la stitichezza, favoriscono la digestione, leniscono le infiammazioni della bocca e le tonsilliti.

Bibliografia
Brigo Bruno, Fitoterapia e gemmoterapia nella pratica clinica, La Grafica Briantea, terza edizione, 1988
Fra Domenico Palombi, La medicina dei semplici
Mearelli Fausto, Scrignani Marcello, Guida all'impiego terapeutico delle tinture madri, gemmoderivati e oligoelementi
Messegue Maurice, il mio erbario, Mondadori
Messegue Maurice, Guarire naturalmente, Michel Bontemps
Piterà Fernando, Compendio di Gemmoterapia Clinica, De Ferrari Editore
Quaderni di erboristeria, Clesav
Rossi Massimo, Tinture madri in fitoterapia, Studio Edizioni
Schauenberg Paul, Paris Ferdinand, Le piante medicinali, Newton Compton Editori
Valnet Jean, Fitoterapia, Cura delle malattie con le piante, Aldo Martello-Giunti
Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione dal Reader's Digest

1 commento:

  1. è apparso un rovo selvatico nel mio giardino, ed in un solo anno è diventato enorme ed invadente. Tuttavia non lo estirpo, ma lo tengo sotto controllo, potandolo a volontà. Fa parte della biodiversità generale del giardino, e, secondo me, più c'è biodiversità, meglio è.

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